Burano ed il merletto​

Venezia, bella e orgogliosa, storica ed elegante. Venezia ricca e potente. La sua potenza si sottolinea ad ogni scorcio, ad ogni campo e calle. Ma a livello cromatico l’eleganza non può scostarsi dai colori tipici delle pietre e dei marmi più pregiati. Le scale del bianco, qualche marmo rosso, che nei secoli si è schiarito di un bel pò. Il colore dell’oro di qualche tessera di mosaico, o qualche rosso, ma che si perdono nell’austerità dominanti delle chiare tonalità. Arrivati a Burano invece, si ha un vero sussulto e viene semplicemente un sorriso a 32 denti. Colore, colore, colore. Questo sembra urlare Burano mentre ti accoglie nella sua Isola. Quattro isolotti che come a Venezia e Murano, uniti da sapienti ponti creano la colorata, vivace, ma pur sempre tradizionale Burano.
Dal Giallo al Fucsia, dal Rosso Fuoco al Verde Acqua, i colori avvampano di vita ed energia questo in isolotto, che davvero dà una carica ed una energia unica a tutti coloro che visitano Burano, il luogo più colorato d’Italia.
Anche questa coloratissima tradizione scaturisce storie ai limiti del mito che avvincono, divertono e danno un significato in più alla visita di Burano. Girano tre storie differenti sul perché a Burano un bel giorno si sia deciso di pitturare così le case. La prima, vedrebbe come causa principale, la tipica densa nebbia in laguna, o i fumi dell’alcool, che renderebbero impossibile, ai pescatori o ai marinai, l’attracco alla giusta casa. Ecco allora la soluzione delle ben più visibili pitture colorate per migliorare la visibilità.
La seconda vedrebbe l’associazione del nome di una famiglia ad un dato colore, vista la presenza nell’isola di pochi, ma ben diffusi cognomi, per evitare confusione e per sorpassare il consueto uso dei soprannomi.

La terza storia vedrebbe parte principale della leggenda le buranelle, ovvero le donne di Burano, che mentre i mariti erano fuori per lavoro, dovevano pensare anche alla manutenzione esterna delle case, che esposta all’umidità della laguna, deteriorava facilmente. Ecco allora l’uso di pitture a volte diverse da quelle già in uso nell’isola, e in questo modo le case hanno cominciato ad assumere colori sempre più diversi, fino a fare diventare questa stranezza una normalità.
Come è bellissimo farlo a Venezia, anche e soprattutto in una piccola isola come Burano è obbligatorio provarci: perdersi. Aiuta a conoscere vie e callette che si discostano dal centro o dalla classica camminata turistica e ti fa scoprire nuovi orizzonti, oppure ti fa imbattere in monumenti o sculture dei vari grandi artisti che vivono in questa colorata isola come Baldassare Galuppi, Pino Donaggio e Remigio Barbaro. Arrivando nella piazza principale di Burano, Piazza Galuppi, si trovano dei negozi dove poter ammirare le anziane signore lavorare il tradizionale e autentico merletto di Burano, un’ antica tecnica di lavorazione di filati con la quale si ottiene un tessuto leggero e prezioso, che a Burano arriva ad una qualità assoluta.
Anche per giustificare i natali di questo autentico patrimonio di Buranello, la tradizione attinge dalla leggenda secondo la quale un pescatore promesso sposo, riuscì a resistere alle tentazioni delle sirene, e che per premiarlo, la regina delle Sirene gli donò un velo nuziale fatto a merletto. Il velo era talmente bello che dopo le nozze, tutte le donne buranelle cominciarono a cercare di imitare la così bella fattura del velo, cominciando a creare fantastici merletti.
Nella piazza principale oltre ai negozietti trova posto il Museo del Merletto, che si sviluppa negli spazi della storica Scuola di Merletti di Burano. La scuola, che è un elegante edificio in stile gotico, è stata fondata nel 1872 proprio per rilanciare la tradizione del merletto. Anche oggi a differenza di tanti anni, soprattutto in un mondo che sembra andare a velocità diverse e verso obiettivi lontani, il legame di queste isole a tradizioni così antiche ma sempre genuine e autentiche, inducono a ripensare a fondo sulle dinamiche della vita moderna e sulla necessità di possibili alternative.
Un tour così emozionante, quando finisce, come tutte le cose belle, può portare un po’ di tristezza. Dopo aver vissuto in pieno, tante bellezze emozionati, non c’è al mondo, rimedio migliore di affogare la malinconia con qualcosa di dolce. Siamo nel posto giusto, e siamo arrivati all’ultima fermata di questo straordinario viaggio costruito tra storia, bellezza e grandezza. Svoltiamo in una calletta di Burano e troviamo una pasticceria che ci mette davanti agli occhi il loro prodotto principe…il bussolà di Burano. Non c’è niente di meglio da fare, che ordinarlo, e metterlo in bocca, e rapiti da quel suo gusto tipico, finire in bellezza, con l’ultima dolce emozione.